PAC post 2020, in ipotesi una modifica nella struttura dei pagamenti diretta

“Stato dell’arte del PSR Umbria e le nuove prospettive post 2020” questo il titolo del convegno ospitato dall’azienda agricola Pucciarella di Villa di Magione e organizzato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Perugia e di Terni.

Nel corso del convegno il prof. Angelo Frascarelli e la prof.ssa Flaminia Ventura dell’Università degli Studi di Perugia hanno delineato i tratti distintivi di quella che potrebbe essere la nuova Politica Agricola Comune post 2020 che si troverà ad affrontare, tra le altre novità, anche l’uscita dall’Unione della Gran Bretagna e quindi una riduzione del bilancio comunitario. Al di là di ogni pronostico finanziario, di sicuro la nuova proposta della Commissione dedica attenzione e risorse ai temi della migrazione, della politica estera e della difesa.

Dalle prime proposte di regolamentazione della PAC post 2020 emerge la possibilità che anche la struttura dei pagamenti diretti venga modificata: più flessibilità e sussidiarietà per gli Stati membri che potranno indicare nel proprio Piano Strategico le condizioni per poter ottenere i relativi pagamenti.

Altre novità significative che riguardano i pagamenti diretti sono: il criterio della convergenza esterna dei pagamenti diretti, il capping obbligatorio ovvero il taglio ai pagamenti diretti superiore a 60.000 euro (operazione questa che si effettuerebbe dopo aver detratto il costo del lavoro, compreso quello familiare, calcolato sulla base di costi standard nazionali/regionali), il Piano Strategico Nazionale (PSN) per la PAC che, sulla falsariga dei PSR, servirà a programmare e pianificare lo sviluppo rurale ma anche l’OCM e i pagamenti diretti.

Gli interventi settoriali sono stati infatti spostati dall’OCM unica al regolamento sul Piano strategico, in cui gli interventi per ortofrutta e apicoltura sono obbligatori per tutti gli Stati Membri così come gli interventi per il vino; diversamente, gli interventi per luppolo, olive e olio d’oliva e per “altri settori” sono facoltativi e quindi attivati a scelta dallo Stato Membro.

Nella proposta della Commissione vengono introdotte anche nuove definizioni, come quella del ‘genuine farmer’ il cui ambito di definizione verrà stabilito dagli Stati Membri. Insomma, una nuova PAC che vuole essere più semplice, attenta all’ambiente e al clima, smart e indirizzata alla semplificazione e alla modernizzazione ma anche orientata al principio di sussidiarietà e quindi in grado di rispondere alla richiesta di maggiore sovranismo che ormai giunge da parte di molti Stati europei.

Qualunque sarà la portata dei cambiamenti introdotti, di sicuro – come suggerisce il Parlamentare europeo e Primo Vice-Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, Paolo De Castro – nel 2019 si svolgeranno le elezioni europee e questo potrebbe anche portare ad uno slittamento dell’avvio vero e proprio della nuova politica agricola comune 2021-2027.

Al convegno ha preso parte anche il Direttore Regionale Ciro Becchetti che ha illustrato lo stato di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 dell’Umbria in grado di marciare a velocità elevata nonostante le difficoltà e nonostante la sua intrinseca complessità. I pagamenti ad oggi effettuati (46035) non rappresentano soltanto numeri e dati finanziari ma indicano la realizzazione di progetti e di investimenti importanti per il territorio.

A concludere la giornata informativa, l’Assessore alle Politiche agricole Fernanda Cecchini che ha posto l’accento sul ruolo dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Perugia e di Terni affinché venga garantito un flusso di informazioni fluido e consapevole tra amministrazione e agricoltori. Solo grazie ad una giusta consapevolezza – aggiunge l’Assessore – si possono evitare fraintendimenti, delusioni, frustrazioni e favorire invece la trasparenza. Sul futuro della PAC, l’Assessore non mostra particolari timori in parte perché i nuovi scenari politici all’indomani delle votazioni europee apriranno nuovi tavoli di dialogo e di confronto per giungere a scelte il più possibile condivise da parte di tutte le regioni europee.