La Tonda Francescana, nocciolo a elevata produttività e con raccolta precoce

Da alcuni anni si è manifestata in Italia una nuova attenzione per la frutta secca, sia a livello di produzione, sia come consumo diretto, grazie anche alle proprietà nutraceutiche che possono ritardare alcuni dei processi dell’invecchiamento. Oltre a noci, pistacchi e mandorle, un rilevante interesse si sta diffondendo anche per le nocciole, utilizzate direttamente a tavola o come componenti dei prodotti dolciari, compreso il noto connubio con quelli a base di cacao.

 Progetti di lungo periodo, condotti da alcune multinazionali impegnate nella produzione dolciaria, hanno ravvivato l’interesse per la corilicoltura da parte delle associazioni di categoria  e di tanti agricoltori italiani. Finora le nocciole destinate alle imprese del settore provenivano per gran parte dalla Turchia ma, nel panorama commerciale dei prossimi decenni, anche come conseguenza dei cambiamenti geopolitici mondiali, gli equilibri attuali potrebbero variare lasciando molto più spazio a un aumento di richiesta per le nocciole prodotte in Italia.

 Gli impegni presi dalle nostre più importanti Associazioni agricole di categoria prevedono, al momento, investimenti di poche migliaia di ettari , ma nei prossimi anni si potrà sicuramente parlare di diverse decine di migliaia di ettari destinati alla coltivazione del nocciolo.

Alcune Regioni italiane come Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia sono sempre state considerate quali distretti produttivi vocati a questo pregiato frutto, con specifiche varietà legate al rispettivo territorio, a loro volta derivate del lavoro di secoli di selezione compiuto direttamente dagli agricoltori.

LA TONDA FRANCESCANA

Da qualche tempo, anche l’Umbria può fregiarsi di una sua specifica cultivar: la Tonda Francescana.

Brevettata nel 2019 dall’Università degli Studi di Perugia dopo circa 30 anni di sperimentazioni svolte dal Prof. Agostino Tombesi e dai suoi collaboratori, rivolte a ottenere nuove varietà che fossero superiori ai genitori, è stata individuata tra le migliaia di semenzali derivati dall’incrocio tra Tonda di Giffoni e Tonda Romana.

La nuova cultivar risponde pienamente ai propositi dei costitutori ed è riuscita, in pochi anni, ad attirare l’interesse di molti agricoltori e di alcune multinazionali note per il loro impegno nella produzione di importanti articoli dolciari a base di nocciole.

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