Bio garantito, Ue vara nuove norme. Gli eurodeputati italiani votano contro

Biologico garantito, dopo quattro anni di trattative il Parlamento europeo ha varato un pacchetto di norme che si applicheranno a partire dal 2021 coinvolgendo un mercato che da solo vale circa 27 miliardi di euro.

Il regolamento è stato approvato con il voto contrario degli eurodeputati italiani che volevo regole più stringenti. L’Italia ha un ritmo di crescita più ampio (20%) di superfici dedicate al bio rispetto agli paesi della Ue.

La proposta della Commissione aveva l’ambizione di rivedere, rendendole più stringenti, le norme sul bio dalla coltivazione fino alla vendita superando deroghe e stroncando le frodi. Obiettivo mancato, sostengono gli eurodeputati italiani. I quali denunciano tra l’altro che non cambierà nulla sulla soglia di “decertificazione” dei prodotti bio contaminati da pesticidi non autorizzati nel biologico. Un sistema già applicato in Italia e che la Commissione europea proponeva di estendere a tutta l’Ue, ma che non è passato.

“Il punto cruciale negativo – conferma Paolo De Castro (Pd) – è aver eliminato completamente le soglie per i residui”. “L’Italia potrà mantenere in vigore la normativa che garantisce il residuo zero sui prodotti italiani”, spiega Marco Zullo (M5S), ma “prodotti esteri meno garantiti avranno la possibilità di poter utilizzare il bollino biologico”.

La Cia, Confederazione Italia agricoltori, parla apertamente di “condizione di svantaggio competitivo” per i produttori bio nazionali. E Coldiretti critica pure il mantenimento dello status quo per la coltivazione bio in serra e le numerose deroghe al principio di conformità per i prodotti importati da
Paesi terzi.

“Il Biologico che proverrà dal vecchio continente non potrà in alcun modo offrire i livelli di qualità che garantisce il Biologico Italiano”, sottolinea invece Copagri.

FONTE ANSA